LA QUESTURA DI NAPOLI NON PUÒ CONTINUARE AD IGNORARE I LEGITTIMI DIRITTI DEI MIGRANTI

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Poter presentare richiesta di asilo è un diritto sancito dalla Costituzione Italiana. Essa infatti prevede, all’art. 10 co. 3, che allo straniero al quale sia “impedito di esercitare le libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana” venga concesso “diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Il diritto è sancito anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo. Essa stabilisce, all’articolo 14, il “diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni”.

 

La Convenzione di Ginevra chiarisce, a sua volta, che può accedere alla procedura di richiesta di asilo politico, qualsiasi straniero che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di siffatti avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra.”

 

La legislazione e i trattati internazionali sono dunque chiarissimi sul diritto dei rifugiati di veder riconosciuto il proprio status. Accade però che tutto l’insieme delle norme proclamate dal diritto internazionale e costituzionale venga quotidianamente disatteso e sostanzialmente violato dalle procedure burocratiche attivate, o meglio: non attivate, dalla Questura di Napoli. Viene reso di fatto difficilissima, anzi praticamente impossibile, la semplice prenotazione dell’appuntamento per effettuare la prima, necessaria istanza di richiesta d’asilo. Tale prenotazione è infatti esclusivamente affidata ad un portale accessibile per pochi minuti a settimana, calibrato sull’acquisizione di appena 60/70 prenotazioni. Ed in più il portale risulta spessissimo non funzionante, poiché subito bloccato dall’enorme quantità di persone che provano a collegarsi, costrette in quei pochi minuti ad una folle corsa per riuscire ad accedere ad un diritto essenziale.

 

Non è un destino inevitabile, poiché tante altre questure consentono la presentazione della Richiesta tramite portali web accessibili sempre. È obbiettivamente insostenibile che i richiedenti asilo residenti o domiciliati nella provincia di Napoli debbano vivere in condizione di minorità rispetto alle altre province. Non è ammissibile che diventi un macigno insuperabile la semplice presentazione della richiesta d’asilo, normativamente garantita,

 

Chiediamo dunque al Questore di Napoli:

  • di predisporre al più presto una piattaforma plurilingue che consenta davvero la presentazione online della richiesta d’asilo con una calendarizzazione delle richieste;
  • di mettere a disposizione uno sportello informativo che assista i migranti nella presentazione della domanda, aperto più giorni alla settimana in orari funzionali all’utenza;
  • di aprire uno sportello straordinario per accogliere le richieste d’asilo, che funzioni tutti i giorni per un mese almeno, onde recuperare il forte arretrato di richieste bloccate dalle assurde regole attuali.

 

Chiediamo inoltre alle istituzioni regionali e metropolitane:

  • di chiedere formalmente al Questore di Napoli di garantire l’accesso ad un servizio obbligatorio ed essenziale come la raccolta, ai fini della valutazione, delle richieste di asilo, vigliando sull’esito di tale formale richiesta;
  • di intervenire in tutte le sedi, eventualmente anche come parte lesa in giudizio, per contrastare gli sbarramenti burocratici che hanno impedito, stanno impedendo e potrebbero continuare ad impedire la ricezione delle domande d’asilo, penalizzando numerosi cittadini dell’intera Città Metropolitana.

 

Associazione YaBasta! – Restiamo Umani; Associazione Melagrana; Associazione Nova Koinè; Ass. CentoPassi;

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