Incontro di Formazione: L’autorganizzazione ed il cambiamento dell’ordine delle cose

Condividi:

Incontro di Formazione: Lautorganizzazione e il cambiamento dellordine delle cose

Percorso formativo a cura di Rino Malinconico

  • Venerdì 20 Settembre dalle ore 17:00 alle ore 20:00 presso la “Casa della Solidarietà Sabino Romano” a Scisciano – Corso Umberto 51;
  • Sabato 21 Settembre dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle 15:00 alle 20:00 presso la Fattoria Sociale “Melagrana” a Dugenta – Via Terranzano (è prevista la pausa pranzo organizzata dalla “Cooperativa Koinè Soul Food”;

Approfondiremo la pratica dellautorganizzazione come strumento reale per Sognare in avanti (come suggeriva Bloch), ovvero muoversi già in partenza in una sfera di “speranza” e “azione partecipativa”: che è qualcosa di più forte, di più importante della logica della pura politica e della “costruzione istituzionale”; proprio perché è solo il cammino concreto, esperito in prima persona, quello che potrà rinnovare gli esseri umani “nel profondo dell’animo”. Durante il maggio francese del 1968, un graffito sui muri dell’Università di Nanterre annunciava, in un modo che a me pare estremamente efficace, il vero elemento di novità (accanto ai tanti elementi di continuità) di quella temperie storica. La scritta recitava: Ce n’est pas une révolution, Sire, c’est une mutation. Una mutazione, non una rivoluzione. Solo che “mutazione” è molto più di “rivoluzione”. Non ci si propone di cambiare le cose che sono, ma di far nascere ex novo altre cose, altre prospettive.

(Materiale informativo: Dalla Potestas alla Potentia. Il lascito fondamentale del Sessantotto (di Rino Malinconico): https://t.ly/CL67Q )

Comunque ci si organizzi, la questione di fondo concerne non ‘ciò che si è’ ma ciò che concretamente si fa. Non solo. Occorre anche aver chiara la direzione di marcia, il valore storico di quello che si fa. In parole povere, non basta neppure dire che siamo impegnati a promuovere pratiche reali di resistenza e trasformazione delle relazioni tra le persone. Affermarlo, rappresenta sicuramente un passo avanti rispetto all’idea novecentesca della ‘rappresentanza’ delle classi popolari. È un passo avanti perché, anziché riprodurre, seppure in una logica di ‘alternativa di società’, l’obiettiva gerarchizzazione di ‘rappresentanti’ e ‘rappresentati’, mette in risalto il protagonismo diretto delle persone, l’agire dei concreti proletari molteplici e variegati del nostro tempo. Ma un tale impegno assumerà un valore storico adeguato all’oggi solo se si configurerà come uno spendersi effettivo e disinteressato nei processi reali, senza la finalizzazione del ‘riconoscimento’ di ciò che si fa, senza la richiesta implicita della ‘gratitudine’. Deve essere, cioè, un ‘fare società’ autentico, declinato in quanto luoghi ed azioni di aiuto reciproco, di conflitto e di democrazia diretta, dismettendo la presunzione della coscienza separata e la logica di separatezza dell’avanguardia.

Agire sul piano dell’autorganizzazione delle resistenze e sul piano della autorganizzazione della solidarietà orizzontale significa, in effetti, praticare l’anticapitalismo e dar vita ad elementi parziali di contropotere. Significa dare forma a un embrione di “Paese nel Paese”, con un “fare comunità” alternativo al senso comune dominante, che impatti per davvero i luoghi reali, territorialmente definiti, dell’aggregazione – dai quartieri di periferia ai centri storici delle città ai piccoli centri di campagna -, puntando a farli vivere come luoghi di convivialità, di resistenze e di pratiche solidali. La resistenza promuove coscienza critica e rivendica specifici obiettivi verso l’alto; la pratica del mutuo aiuto agisce come cooperazione orizzontale tra eguali. In tal modo, le soggettività sociali che si pongono in alternativa al capitalismo si presenteranno continuamente attraversate dai passaggi dall’io al noi, e viceversa, in una interconnessione di generi, etnie e strati sociali proiettati alla trasformazione di sé e della società. In altre parole, si tratta di agire, il più possibile, come “corpi in fusione”, alimentandosi di segmenti concreti di autorganizzazione orizzontale e di elementi fattivi di possibile transizione.

(Materiale informativo: SETTE TESI SULLAUTORGANIZZAZIONE a cura del Collettivo LEF: https://t.ly/N1vqh )

Per Info: Alessio 3408627619 / [email protected]

Per iscriversi basta compilare questo form: https://forms.gle/xjhk2iBYNsxxbKF99

Total Page Visits: 1615 - Today Page Visits: 3