Comunicato stampa in risposta all’articolo di Marigliano.net del 05/05/2021 dal titolo: “Marigliano, stretta sulle residenze sospette degli extracomunitari”

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Gentile redazione di Marigliano.net,

abbiamo letto con dispiacere il vostro breve articolo in cui si elogia l’operato, corretto e ligio al dovere,  del Comandante Nacar ma si afferma con grande superficialità:  “Si controllano le carte  ed emerge tutto il losco che si nasconde dietro le richieste di  cittadini extracomunitari che cercano di eludere i controlli e chiedono finte residenze per uscire fuori dalla clandestinità . Un filone investigativo mai interrotto riguardante un fenomeno  su cui gravitano iinteressi criminali.”

Leggendo queste parole infatti viene da chiedersi chi siano le vittime di questa dinamica criminale e soprattutto chi ne siano i colpevoli?

Le nostre associazioni da ormai 12 anni operano sul territorio per l’inclusione e la tutela delle persone migranti che vivono sul territorio ( attraverso una scuola d’Italiano per stranieri completamente gratuita ed uno sportello Diritti che offre assistenza legale e supporto burocratico) e sulla base di questa decennale esperienza diciamo senza remore che le vittime di questo giro d’affari sono innanzitutto le persone migranti!

La residenza infatti per una persona migrante significa semplicemente poter avere un medico di base, il pediatra per i propri figli, aprire un conto corrente indispensabile per siglare un contratto di lavoro. La residenza è uno strumento senza il quale si viene tagliati fuori da ogni forma di tutela e nel caso di Marigliano ricordiamo che durante il primo lockdown perfino gli aiuti alimentari erano legati al criterio della residenza anagrafica e non del domicilio reale. In quest’ultimo caso la nostra azione legale supportata dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio) e dalle circolari ministeriali, ha permesso a decine di persone in stato di invisibilità e sofferenza di accedere al sostegno alimentare.

Altro che “eludere i controlli”, per i migranti la residenza significa uscire dallo stato di invisibilità a cui un sistema che non prevede alcuna forma di regolarizzazione ( la Sanatoria 2020 è ferma da oltre 10 mesi e non c’è alcuno strumento reale per regolarizzare la propria permanenza in Italia) e che, in questo periodo di pandemia, espone centinaia di migliaia di persone a rischio covid ( rischio che ovviamente si estende a tutte le comunità dove risiedono, alle persone anziane che accudiscono, alle persone con cui stringono legami di amicizia).

Facciamo allora una proposta vera al Comune di Marigliano ed al Comando di Polizia Municipale: se davvero vogliamo sconfiggere il mercato delle residenze e aiutare i migranti che ne sono vittime apriamo il registro comunale per le residenze anagrafiche virtuali e rendiamolo uno strumento per ridare dignità e diritti a decine di persone sul territorio mariglianese come è stato fatto in tanti altri comuni d’Italia. Noi come associazioni ci rendiamo disponibili da subito per supportare tecnicamente l’adozione di questa misura.

Andrà tutto bene solo se non lasceremo DAVVERO indietro nessuno!

Le associazioni YaBasta! e Nova Koiné

a questo link potete leggere l’articolo di Marigliano.net: https://www.marigliano.net/articolo.php?ru_id=1&sr_id=26&ar_id=65271

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