Giorni difficili, giorni normali, giorni solidali

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Questa settimana è stata fredda e davvero complicata per tante e tanti che vivono sulla loro pelle l’emarginazione e la povertà nella sua forma più estrema. Quello che segue è un piccolo racconto ambientato in meno di 24 ore a YaBasta!-Nova Koinè.

Lunedì sera troviamo fuori lo Sportello Diritti  MOA (nome di fantasia), che si era sistemato alla meglio su alcune vecchie coperte e si apprestava a passare lì la notte. Molte persone lo avevano già visto e molte lo avevano riconosciuto perché MOA vive a Scisciano ormai da parecchi anni. Sicuramente non lo avremmo lasciato in strada e quindi lo abbiamo accolto nell’associazione attivando subito il nostro sportello per capire come potevamo aiutarlo a riacquista autonomia e dignità. MOA è anziano ed ha vissuto metà della sua vita in Italia, poteva presentare domanda di pensione già da un anno solo che non ha mai potuto farla perché privo di residenza. Ci confrontiamo con l’ufficio politiche sociali e quello anagrafico e subito facciamo partire lo strumento della residenza per senza fissa dimora. Neanche il tempo di rilassarci che martedì mattina iniziano ad arrivare delle foto di un signore sdraiato sulla panchina della piazzetta San Martino. Allertiamo i vigili e l’ufficio politiche sociali e poi interveniamo. Si trattava di un signore, BOB (nome di fantasia), con evidente demenza senile. Era in pigiama e non sapeva dire nulla sul suo luogo di provenienza. Non aveva documenti, né riusciva a parlare in Italiano. Chiamiamo subito gli ospiti del progetto SAI che prontamente arrivano e ci aiutano a tradurre le poche frasi sconnesse di uno stato confusionale a cui si aggiungeva la stanchezza di più giorni randagi per strada. Dopo dieci minuti, eravamo in sede, avevamo attivato il nostro protocollo igienico – sanitario e preparato un pasto caldo. Intanto ci siamo messi al telefono per capire da dove provenisse questa persona allertando le comunità migranti della zona e gli ospedali. Nessuno sembrava saperne niente e ci prepariamo ad accoglierlo alla meglio (perché da noi nessuno dorme in strada e la solidarietà è concreta sempre) quando decidiamo di dare un’occhiata al nostro archivio dello Sportello Diritti e vediamo che qualche settimana prima la Caritas di S. ( non diciamo il comune perché non è importante) ci aveva scritto per chiederci aiuto legale per una persona Bengalese che non sappiamo come era finito ad oltre 30 km di distanza nella piazzetta di San Martino. Allertata la Caritas dopo un’oretta avevamo riportato il povero BOB a casa.

Questi due episodi avvenuti in poche ore si sommano alle circa 3 / 4 persone che ogni settimana vengono da noi per cercare aiuto abitativo e che di solito riusciamo sempre in breve ad inserire in qualche struttura di accoglienza ( formale o informale). Pensiamo quindi occorra fare alcune riflessioni:

  • In tutta l’area nolana non esistono strutture di accoglienza a basso impatto ( quelli che vengono definiti comunemente dormitori). Questa totale assenza di attenzione alla povertà abitativa è molto grave considerando la densità abitativa del nostro territorio. Gli ambiti sociali di zona che ed i raggruppamenti istituzionali dei comuni non sembrano affatto considerare una priorità urgente l’apertura di un dormitorio di prossimità ( nonostante tutti noi ricordiamo bene quanto la morte di Fredrik abbia scosso le nostre comunità);
  • A Scisciano il progetto SAI consente di avere un intervento sociale di prossimità immediato e che permette in poche ore di risolvere problematiche che nei comuni limitrofi diventano croniche e senza apparenti risoluzioni. Ciò rappresenta un punto di forza per tutta la collettività e andrebbe assunto come dato strutturale delle politiche sociali territoriali. Ogni volta che facciamo interventi del genere quanta consapevolezza politica riusciamo a stimolare sul territorio? Quanto sarebbe utile incrementare la presenza dei SAI in tutti i comuni dell’area Nolana?
  • In ultimo una riflessione che parla al nostro interno ed al mondo solidale a cui apparteniamo: in questi due giorni ovviamente oltre ad affrontare quest’emergenza la nostra associazione ha mantenuto aperti normalmente i due doposcuola gratuiti a Scisciano e Marigliano in cui seguiamo oltre 25 minori ( ragazzine e ragazzini che crescono bene e che non si scandalizzao nel vedere come la nostra sede sia contemporaneamente luogo di cultura e luogo di accoglienza e multiculturalità); abbiamo fatto le regolari lezioni della scuola d’Italiano per stranieri settimanali ( 130 iscritte/i quest’anno); portato avanti tutti i servizi del progetto di accoglienza SAI ( 53 persone in accoglienza nelle 8 abitazioni); supportato oltre 50 famiglie sciscianesi nella presentazione della domanda del Banco Alimentare;  fatta la distribuzione alimentare per 72 famiglie sul territorio di Marigliano; tenuto aperto il nostro sportello e tutte le altre attività. Questi dati sono importanti per una riflessione sul ruolo della nostra associazione che è sempre più uno strumento indispensabile di tenuta sociale e solidarietà sul territorio;
  • Assieme a questo breve messaggio vi mando la foto della tomba di Charles perché questo luogo è oggi un simbolo di chi per troppo tempo è stato costretto a vivere nell’invisibilità e solo grazie all’impegno sociale di volontari, attivisti e operatori di comunità e dei servizi sociali ha potuto riconquistare la sua identità negli ultimissimi anni di vita. Questa tomba è oggi un luogo positivo da cui far partire un’altra idea di territorio e di impegno politico e sociale.

 

Un abbraccio a tutte e tutti dallo Sportello Diritti, pieno di spifferi ma mai freddo.

Se la politica non fa i dormitori, forse è il caso di farne uno noi?

L’emergenza freddo non è forse un’emergenza Politica? E la Politica dov’è?

Ogni nostra pratica sociale apre una crepa, ma come si abbatte il muro?

Ps: vi condivido anche un piccolo video che viene dalle nostre compagne Zapatiste…penso parli molto di ciò che facciamo noi: intanto dal Sud Est del Messico…. ( cosa c’entra? Magari ne parleremo da vicino, per ora godetevelo e se potete leggete le altre parti degli ultimi scritti con cui annunciano i loro nuovi sguardi sul mondo ribelle).

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